Click. L'otturatore si apre per una frazione di secondo, un intervallo di tempo che hai scelto tu; la luce, riflessa dal soggetto che hai inquadrato nel mirino, passa per l'obiettivo, attraversando il diaframma, un foro del diametro che tu hai impostato e viene focheggiata infine sul piano della pellicola. L'energia di questi fotoni trasforma gli alogenuri d'argento in emulsione rendendoli capaci di reagire con il successivo bagno di sviluppo: si è appena formata l'immagine latente del tuo soggetto sul negativo.
Passa del tempo e a casa, con calma, ti prepari allo sviluppo. Nel buio più completo estrai la pellicola con i negativi dal rullino e la inserisci in una tank, che la terrà al riparo dalla luce durante i vari bagni chimici. Accendi la luce.
Per prima cosa versi il rivelatore che hai diluito prima: una sostanza basica che scioglie gli alogenuri d'argento trasformati dalla luce, rendendoli microscpici granelli neri. La densità di questi sarà proporzionale all'intensità della luce che ha colpito il negativo. Agiti la tank per un certo tempo, in base al tipo di pellicola e allo sviluppo utilizzati e in funzione, se sei abbastanza esperto, del tipo di effetto che vuoi ottenere.
Svuoti la tank e prosegui con gli altri chimici: l'arresto, un acido che blocca la reazione chimica dello sviluppo e quindi il fissaggio, che scioglie gli alogenuri d'argento non esposti alla luce rendendo quindi stabile il negativo. Passi quindi al lavaggio della pellicola con acqua e, infine, con acqua distillata per evitare le macchie di calcare durante l'asciugatura.
Con la paura di aver fatto qualche errore e aver rovinato le foto estrai finalmente la pellicola dalla tank e la appendi ad asciugare.. Che emozione nel vedere lì quelle immagini, quelle scene che solo qualche giorno prima osservavi nel mirino della tua macchinetta fotografica.
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